Scricciolo e Codibugnolo

Per secoli alcuni uccelli hanno destato la curiosità della gente a causa del loro aspetto al di fuori della norma. È il caso di quelli che possiedono delle code a dir poco “curiose”.

Uno di questi è lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes) un uccellino di appena 10 centimetri (di cui 2,5 cm sono solo di coda), di colore nocciola screziato di scuro e parti inferiori più chiare, che possiede la caratteristica di avere la coda alzata ben dritta. Secondo un canto cristiano il motivo di tale unicità è dovuto al vanto poiché sembra che la coda sia stata toccata da Gesù bambino quando tentò di ringraziarlo per avergli fatto con tanta pazienza un cuscino di piume. Questo uccellino dal corpo tondeggiante e coda corta, può raggiungere al massimo 13 grammi di peso ma, nonostante ciò, fu eletto re degli uccelli grazie alla sua astuzia. Una legenda scozzese narra, infatti, che durante l’assemblea degli uccelli dell’aria fu deciso di nominare re chi di loro fosse riuscito a volare più in alto. La favorita della gara era l’aquila, per la sua dimensione e forza,  che riuscì ad arrivare fino al sole ma che non si accorse di trasportare il piccolo scricciolo che, all’ultimo istante,  spuntò dalle sue ali, gli balzò sulla testa e volò fino a raggiungere una quota più alta di pochi centimetri. Da quel giorno lo scricciolo divenne anche simbolo dei Druidi: nel Galles una stessa parola indica sia lui che il Druido mentre in Irlanda è chiamato “Uccello Druido”. Inoltre ogni capodanno durante “la festa dello scricciolo” l’apprendista Druido entrava nei boschi per incontrarlo e, se ciò avveniva, era segno di benedizione e di approvazione a divenire Druido entro l’anno.

Lo scricciolo era considerato tra gli uccelli più sacri: chi ne uccideva o catturava uno, o rubava uova o piccoli, o distruggeva il suo nido sarebbe stato colpito da fulmini, fuoco e disgrazie. Purtroppo con il passaggio dal paganesimo al Cristianesimo le divinità pagane venivano uccise e la festa dello scricciolo fu spostata al giorno di S. Stefano (26 dicembre) e trasformata in un giorno di caccia poiché si narra che il suo canto indicò ai Romani in quale cespuglio si era nascosto il santo durante la fuga.

In primavera il maschio sceglie i luoghi più adatti per costruire diversi nidi da presentare alla femmina. Muschio, foglie e erbe secche vengono sapientemente modellate per formare una sfera impermeabile le cui pareti vengono lavorate anche dall’interno e a cui aggiunge anche una specie di veranda per proteggere l’entrata dalla pioggia. La femmina ispeziona tutti i nidi e dimostra di aver scelto quel nido rivestendolo di piume. Abitualmente poligamo, una volta occupato il primo nido, il maschio va in cerca di una seconda compagna che possa occupare uno degli altri nidi e allevare una seconda famiglia ma può arrivare anche a prendersi cura di tre famiglie contemporaneamente.

Essendo molto piccoli, questi uccelli sono molto sensibili alle gelate e non è raro trovarli ammassati insieme per tenersi caldo l’uno con l’altro. Fu proprio durante una notte gelida che, in Inghilterra, furono visti ben 61 scriccioli entrare in un cassetta nido (11 cm x 14 cm x 15 cm) e al mattino uscirne tutti illesi.

Corpo altrettanto minuto ma con coda molto lunga caratterizzano il Codibugnolo (Aegithalos caudatus), una piccola cincia che può raggiungere i 16 centimetri di lunghezza di cui ben 10 centimetri appartengono solo alla coda. I due sessi, come quelli della specie precedente, hanno una colorazione simile: prevalentemente bianca sulla nuca e dalle gote fin sotto alla coda ma che, soprattutto su ventre e fianchi, viene sfumata con del grigio e del rosa dall’intensità variabile. Le parti superiori sono prevalentemente nere con alcune penne bianche presenti nella coda e nelle ali e due strisce rosa in entrambi i lati del dorso. Nonostante l’aspetto da “cucchiaino volante” è stata la sua grande maestria artigiana a fargli acquisire molti nomi come “Fabbricante di forni”, “Fornaio del cespuglio” e “Cincia bottiglia”; dove forno e bottiglia si riferiscono alla forma del suo nido. Il maschio e la femmina di questa specie raccogliendo muschi, steli di erbe e ragnatele costruiscono insieme il proprio nido complesso e dall’aspetto simile ad un uovo e con foro di entrata posizionato lateralmente ma in alto. Le pareti vengono accuratamente lavorate dall’interno mentre l’esterno viene rivestito con circa 3000 frammenti di licheni. Per mantenere i piccoli al caldo, l’interno viene rivestito con circa 1500 piume, qualcuno ne è arrivato a contarne circa il doppio, che fungono da morbido isolante.

Anche il Codibugnolo è sensibile al freddo e alle gelate invernali che affronta riunendosi in fila su di un ramo con il suo stormo e formando una palla di piume dove gli individui dominanti prendono le posizioni centrali.

Entrambe le specie si nutrono di insetti e ragni che scovano tra la corteccia, le foglie e i piccoli anfratti essendo due ottimi antiparassitari naturali. Prediligono, inoltre, luoghi fitti con siepi e rami bassi dove amano spostarsi al sicuro e dove lo Scricciolo costruisce il suo nido.

Anche se sono uccelli timidi non è difficile ascoltare i loro richiami: i Codibugnoli mantengono il contatto tra loro emettendo dei tsirrip-tsirrip mentre lo Scricciolo maschio emette un acuto e allarmato tserr-tserr mentre si allontana una volta disturbato. Per ascoltare questi e altri canti partecipa all’Evento “I Melodie silvestri” che si svolge ogni primavera  presso l’Oasi LIPU di Casacalenda (CB).

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

Code curiose