MOTTAINAI

Nello scorso articolo abbiamo visto come ciascuno di noi può, attraverso le proprie scelte, contribuire a salvaguardare la biodiversità. Conservare la biodiversità è difatti un dovere di tutti poiché, come ha affermato l’ambientalista indiana Vandana Shiva: “La biodiversità è il capitale della natura. Quando riconosciamo i diritti delle altre specie sosteniamo anche il benessere dell’umanità, perché siamo tutti interconnessi, e ciò che è bene per la natura è bene per le persone. Quanto più sapremo conservare la biodiversità, tanto più promuoveremo la vera ricchezza e il benessere”. Come lei anche noi sosteniamo che la crisi finanziaria ci sta ricordando che il risparmio e la moderazione devono essere alla base del nostro vivere quotidiano poiché lo sfruttamento e l’accumulamento non sono sostenibili per il pianeta e per una economia che vuole davvero una equità sociale. Se diamo uno sguardo alle nostre radici culturali, infatti, vediamo come esse affondino in tradizioni e principi che si basano sulla misura, sulla riduzione del consumo al proprio reale bisogno, sulla solidarietà e la condivisione ma anche sulla gratitudine per quanto ricevuto. Un modus vivendi che ci accomuna agli altri popoli della terra e che è alla base di tutte le varie culture. Adesso, come non mai, è davvero necessario riscoprire queste nostre antiche radici culturali, etiche e morali per poter “imparare a trarre gioia dalle rinunce e non dalla bramosia di possesso” come scrisse il poeta, scrittore e filosofo indiano Rabindranath Tagore.

Oggi è molto utilizzata la frase “Riduci, Riusa, Ricicla” che crediamo sia nata da una presa di coscienza attuale o che si tratti di uno “slogan moderno” ma in realtà ha origini ben più antiche. Non dobbiamo guardare solo alla sua utilità nei tempi di carestia o povertà ma bensì a quando si viveva con un più profondo rispetto per le risorse, per gli altri e per il pianeta. Ma non è necessario andare troppo lontano nel tempo se dobbiamo pensare all’applicazione pratica del “Riduci, Riusa e Ricicla” perché erano alla base dei comportamenti dei nostri nonni ed il modo in cui furono educati i loro figli ora 60enni e spesso anche qualcuno di noi. Ricca testimonianza ne sono i proverbi e i modi di dire che sono stati tramandati oralmente in molte culture e che facevano parte delle espressioni che un tempo venivano utilizzate quotidianamente. Alcune di queste sono riuscite a sopravvivere fino ai nostri giorni ed hanno trovato nuova vita nell’attuale (ri)educazione alla sostenibilità. È il caso dell’espressione inglese “Waste not want not(Non sprecare, non voglio) che veniva utilizzata soprattutto nelle frasi per educare i propri figli o per sottolineare che non bisognava sprecare qualcosa perché in futuro sarebbe stata necessaria (come il cibo per esempio che non doveva essere mai buttato tra i rifiuti) perché solo un uso sapiente delle proprie risorse poteva tenere lontano dalla povertà.

Non sprecare” però può assumere un significato molto più ampio e profondo se guardiamo anche ad altre culture. Quando l’ambientalista keniota Wangari Maathai ebbe modo di conoscere il significato dell’espressione “MOTTAINAI”, utilizzata nella cultura tradizionale giapponese, decise di promuoverla a livello internazionale sia per il suo significato che come modello di vita che essa esprimeva. Mottainai insegna il valore della riconoscenza andando molto oltre il semplice impegno di non buttare via, di non consumare più di quanto abbiamo bisogno, di non spendere senza limiti. È un impegno a coltivare la gratitudine per le risorse che usiamo, amplificare il rammarico per i rifiuti che produciamo e per il tempo che sprechiamo ad osservare anziché intervenire, per aver ricevuto più di quanto meritiamo o più di altri, per l’eventuale cattivo utilizzo o uso inappropriato che potremmo farne.  È l’invito a riconoscere l’importanza di tutto ciò che abbiamo ricevuto e a riflettere sull’origine delle cose e il prezzo che la Terra ha dovuto pagare perché queste arrivassero sulla nostra porta di casa. Ogni attimo della nostra vita dovremmo dire Mottainai.

Dobbiamo riflettere sull’origine delle cose e sul loro impatto? Perché non farlo attraverso il sito “Generation Awake: le TUE scelte fanno un MONDO di differenza!: l’allegra e divertente campagna di sensibilizzazione per ragazzi, giovani, adulti e famiglie lanciata dalla Commissione Europea. Nel sito http://www.generationawake.eu/it , dopo aver selezionato la lingua Italiana, sarà possibile fare un viaggio virtuale in una casa per scoprire l’impatto che i nostri acquisti hanno sulle risorse ambientali e come è possibile fare in modo che siano più sostenibili oppure guardare video o scaricare e stampare la Guida al consumo ricca di consigli e approfondimenti.

Ci sono molte azioni ordinarie e facilmente attuabili che possono apportare un cambiamento significativo nella nostra vita quotidiana. Magari non si vedranno i risultati, magari non li noteranno nemmeno i nostri vicini, ma se tutti compissero uno, due o tutti questi passi l’impatto potrebbe essere enorme” (Wangari Muta Maathai).

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

Per una generazione di svegli

Le TUE scelte fanno un MONDO di differenza